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Fabio De Felice al Rotary Club: Tecnologia e intelligenza artificiale al servizio dell’umanità 

Fabio De Felice al Rotary Club: Tecnologia e intelligenza artificiale al servizio dell’umanità 

Napoli – “Coltivare un’innovazione etica: tecnologia e intelligenza artificiale al servizio dell’umanità nell’era digitale per un futuro sostenibile”. È questo il tema della riflessione che lunedì 20 maggio a partire dalle ore 20,30 all’Hotel Excelsior di Napoli, Fabio De Felice proporrà ai soci e agli ospiti del Rotary Club Napoli Nord, presieduto da Francesco Tavassi. L’intervento di De Felice prenderà le mosse dal volume “Il Mondo Nuovissimo”, del quale De Felice è autore insieme con Roberto Race.

L’incontro si colloca nell’ambito del programma “Sostegno ai giovani: il futuro delle opportunità”, voluto da Francesco Tavassi, che è anche presidente di Temi Spa-Gls Napoli e socio promotore della 

Fondazione Merita Meridione-Italia.  

Fabio De Felice è professore di Ingegneria all’Università degli Studi di Napoli Parthenope e fondatore di Protom. È componente della task force Digitalization del B20, il Business Forum del G20. È autore di numerose pubblicazioni sulle sfide della digital transformation.

Il filo del ragionamento del docente e imprenditore partirà dalla valutazione dell’impatto che l’intelligenza artificiale ha su svariati aspetti dell’esistenza umana, individuale e collettiva: dall’arte all’innamoramento, dalla globalizzazione all’economia circolare.

In questo senso, il futuro tecnologico deve essere progettato come sostenibile per il benessere umano, inteso nella sua totalità: dall’equilibrio psicologico, alla relazione con l’ambiente fino alle condizioni economiche e sociali. Perché sia così, è necessario rigettare il soluzionismo 

tecnologico, che assegna alla tecnologia poteri simil-magici, così come la tecnofobia, che imputa al prodotto conseguenze dannose, originate invece dall’insipienza o malafede di chi lo utilizza. Ecco, dunque, che una siffatta innovazione ci domanda di ripensare il ruolo dell’etica, per contemperare con la giustizia sociale le nuove forme del sapere/potere della realtà tecnologica, e per scongiurare orizzonti come il colonialismo digitale e il futuro senza lavoro.